Tutti noi conosciamo la bandiera arcobaleno, ma durante il gay pride vediamo sventolare tante bandiere diverse. In questo articolo vi descriviamo quelle più famose e il loro significato mentre per imparare a riconoscerle a occhio nudo vi rimandiamo alla simbologia LGBT di Wikipedia.
Bandiera arcobaleno
Gilbert Baker ha disegnato la bandiera arcobaleno nel 1978 per la celebrazione della libertà gay a San Francisco. Nella versione originale a otto colori, il rosa stava per sessualità, il rosso per la vita, l’arancione per la guarigione, il giallo per il sole, il verde per la natura, il turchese per l’arte, l’indaco per l’armonia e il viola per l’anima.
Bandiera orgoglio bisessuale
Esposta per la prima volta il 12/5/98, la bandiera dell’orgoglio bisessuale è stata disegnata da Michael Page. Questa bandiera rettangolare è composta da un’ampia striscia magenta in alto (che rappresenta l’attrazione per lo stesso genere) un’ampia striscia blu in basso (che rappresenta l’attrazione per gli opposti), e una banda più stretta di color lavanda intenso che occupa il quinto centrale (che rappresenta l’attrazione per entrambi i sessi).
Bandiera orgoglio pansessuale
La bandiera dell’orgoglio pansessuale contiene i colori rosa, giallo e blu. La banda rosa simboleggia le donne il blu gli uomini, e il giallo quelli di un genere non binario, come un bigender o il genere fluido. Se vuoi approfondire il significato di pansessualismo rimandiamo al sito Igofamily, il blog dedicato alla famiglia.
Bandiera orgoglio asessuale
Nell’agosto del 2010, viene ideata questa bandiera dopo un processo di diffusione della parola di sensibilizzazione al di là della Rete per la Visibilità e l’Educazione Asessuale (AVEN) e ai non addetti ai lavori è stata scelta una bandiera a seguito di una votazione. La striscia nera rappresenta l’asessualità, la striscia grigia tra sessuale e asessuale, la striscia bianca la sessualità e la striscia viola la comunità.
Bandiera Transgender Pride
La bandiera del Transgender Pride è stata disegnata da Monica Helms. È stata esposta per la prima volta a una parata dell’orgoglio a Phoenix, Arizona, USA, nel 2000. La bandiera rappresenta la comunità transgender e è composta da cinque strisce orizzontali. Due blu chiaro che è il colore tradizionale per i bambini, due rosa per le bambine, con una striscia bianca al centro per il genere neutro e per coloro che sono intersessuali.
Bandiera genderqueer
La bandiera genderqueer è composta da una striscia lavanda in alto, in quanto è un misto di blu e rosa, colori tradizionali associati a uomini e donne, per rappresentare l’androginia. La lavanda rappresenta anche l’identità queer, essendo da tempo un colore associato alla comunità LGBT. Al centro c’è una striscia bianca, destinata a rappresentare l’identità di genere o l’identità di genere neutro. Infine, c’è il verde chartreuse scuro, l’inverso della lavanda, usato per rappresentare il terzo genere.
Bandiera gender fluid
All’interno dell’ombrello transgender, il gender fluid è un sottogruppo della comunità genderqueer. Creato da JJ Poole nel 2012, la bandiera Gender Fluid è composta di cinque strisce, che rappresentano le fluttuazioni e la flessibilità di genere nelle persone gender fluid. La prima striscia è rosa, che rappresenta la femminilità o il sentirsi donna. La seconda striscia è bianca e rappresenta la mancanza di genere. La terza striscia è viola e rappresenta una combinazione di mascolinità e femminilità, compresi i vari gradi di androginia. La quarta striscia è nera e rappresenta tutti gli altri generi, i terzi generi e i pangender. La striscia finale è blu e rappresenta la mascolinità o il sentirsi maschio.
Bandiera del leather pride
Conosciuta anche come “nero e blu con amore”, la bandiera del leather pride non è associata a nessun particolare orientamento sessuale (anche se è utilizzata più comunemente dagli uomini gay), ma indica invece un interesse per il kink. La “sottocultura leather” è difficile da definire, poiché comprende un’ampia varietà di attività. In generale, tutte coinvolgono due: la pelle e il sesso, anche se in tempi moderni è usato anche per il BDSM (che non necessariamente include la pelle).